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In dialogo con Xaveer De Geyter
Luca Molinari (LM): Nella tua esperienza di urbanista hai lavorato con comunità in continua evoluzione e sulle problematiche metropolitane emergenti. Quello che mi colpisce è la tua capacità di lavorare su diverse scale e recentemente hai partecipato alla progettazione di grandi campus universitari. Quale la tua percezione sull’evoluzione dello spazio pubblico in relazione alla tua esperienza?
 
Xaveer De Geyter (XDG): Sì, innanzitutto abbiamo sempre considerato l'urbanistica e l'architettura come un’unica disciplina e questo è il nostro punto di partenza. Infatti quando si progetta un edificio, immediatamente si pensa agli spazi esterni la cui forma è data dall'edificio, e questo è un punto di vista di base. Quando realizziamo i campus, sappiamo di essere in un particolare tipo di spazio pubblico. Proprio lo spazio pubblico è la coda più importante per i campus e quando penso alla mia prima impressione di questo sito vedo un grande potenziale nel rapporto con la natura perché il paesaggio è molto interessante. Oggi, la forma dello spazio pubblico non è molto stimolante ma attraverso nuovi edifici potrebbe cambiare completamente ed il pericolo più grande qui è nella grande quantità di posti auto richiesti poiché la presenza di auto nega lo stesso concetto di spazio pubblico. Quando un edifico è circondato da auto, lo spazio pubblico non è positivamente risolto.
 
LM: Sono completamente d'accordo con te, ma probabilmente nei prossimi venti anni le auto scompariranno lentamente, speriamo perchè in Italia non si sa mai. Un altro aspetto è che il campus ha a che fare con comunità in continua evoluzione. E le comunità non sono mai date come una singola personalità ma cambiano nel tempo, lungo le stagioni, durante la giornata così come gli utenti…e questo campus ha anche un ospedale. Quale pensi che sia un buon progetto di spazio pubblico in relazione a un’utenza che cambia?
 
XDG: Ecco, in questo caso specifico, è ancora la relazione con la città di Roma che potrebbe essere l’aspetto più importante che potrebbe cambiare nel tempo. Si suppone che nei prossimi anni a Roma ci sarà un buon sistema di trasporto pubblico che arriva fino a qui che cambierà completamente la relazione nei confronti delle auto, potremmo anche pensare alla presenza di meno studenti al campus e più in città perché la circolazione e la mobilità sono l’aspetto cruciale della configurazione futura del campus.
 
LM: Grazie.
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